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CULTURA > Chiese > La Chiesa Plebana di San Michele
Proseguendo oltre il ponte e il municipio, nella zona del cimitero, si trova la chiesa di San Michele Arcangelo, antichissima (la si trova citata una prima volta in un documento del 1241). Il destino della chiesa, sorta sulle rive dello Stura, è legato agli umori del torrente: numerose alluvioni costrinsero a continui rifacimenti fino al XX secolo.
Una prima testimonianza in tal senso cita un’inondazione del Trecento, a seguito della quale i restauri - curati dalla famiglia Buffetti - non vennero ultimati prima del 1450. La ristrutturazione è ricordata da una lapide murata all’interno dello stesso edificio che recita: «ANNO MCDI SILVESTER BUFFETTUS JUSSO PATRIS SUI HOC OPUS FACIENDUM CURAVIT». Probabilmente non si trattò di una semplice ristrutturazione quanto piuttosto di una vera e propria ricostruzione dell’antica parrocchiale.
L’area del Costiolo fu zona di antichi insediamenti, come testimoniano reperti risalenti addirittura al periodo romano.
Nel 1585 - su indicazione del vescovo che si rifaceva alle nuove norme liturgiche dal concilio di Trento - fu ridimensionato l’altare maggiore. Diverse inondazioni nei secoli successivi costrinsero i campesi a continue ristrutturazioni e rifacimenti dell’edificio, che oggi non conserva nulla delle sue linee originali. All’interno si conservano solamente la lapide sopra citata e i due capitelli provenienti dalla vecchia parrocchiale di Santa Maria. Interessante è però un’antica strada, costruita con grossi massi, che si nota a pochi passi dalla chiesa. Essa si inoltra nella vegetazione e non rimane percorribile che per pochi metri. Potrebbe trattarsi di un percorso medioevale che collegava i borghi della Valle Stura.